sabato 17 settembre 2016

40 Giorni di Novità

Questo autunno, la mia chiesa ha programmato un evento speciale per cercare la volontà di Dio. Per 40 giorni consecutivi, leggeremo un libro, ci alterneremo nel digiuno, e ci incontreremo alla sera per condividere i nostri pensieri e pregare insieme.

Io vorrei estendere l'invito anche a voi, i miei 5 lettori.:-)
Dai che sarà interessante!

Forse, però, alla fine capiremo anche qualcosa di importante. Il libro che leggeremo insieme è La Vita Con Uno Scopo di Rick Warren. Organizzato in 40 capitoli brevi, fu scritto per essere uno strumento di studio individuale o collettivo. Pastore Warren propone che Dio ci ha fatto tutti con uno scopo preciso in mente, e che Lui ha piacere di rivelarlo a noi.

Abbiamo dei propositi come esseri umani, per esempio, portare l'immagine di Dio, ma ognuno di noi ha anche una chiamate personale. Insieme, scopriremo e discuteremo del contenuto del libro, e confidiamo che Dio ci riveli qualcosa di nuovo, per noi stessi o per la chiesa, durante questo tempo.

giovedì 2 giugno 2016

Le Scarpe Adatte

Camminavo in giardino l'altro giorno e ho sentito che Dio mi suggeriva di togliere le scarpe e camminare a piedi nudi sull'erba. Sentivo l'erba calda sotto il sole, e nell'ombra sotto gli alberi, sentivo l'erba fresca e leggermente umida perché era piovuto presto quella mattina. Il muschio soffice mi faceva tornare in mente gli anni che ho passato qui da bambina. Infatti, questo giardino ha alberi secolari e un prato curato, e amavo uscire a giocare a piedi nudi.

Guardavo attentamente il terreno davanti a me per evitare alcuni punti di terriccio sofficissimo, ma spoglio e bagnato, e stavo attenta quando attraversavo il vialetto di ghiaia. Mentre camminavo, cominciavo a notare pezzi di rami e gusci di noci che erano sparsi un po' dovunque nel giardino, caduti con la pioggia e il vento.

Protezione e sensibilità

Il mio primo pensiero era che i nostri cuori devono essere scoperti e capaci di sentire tutto: abbastanza morbidi per capire cosa Dio vuole dirci o per discernere cosa succede intorno a noi. Un cuore disponibile riesce a capire lo stato d'animo delle persone, e capta la rivelazione dallo Spirito. 

Dall'altro canto, anche la protezione è importante. Mentre rimaniamo trasparente e umile per permettere al Signore di entrare, senza resistere alla Sua correzione e insegnamento, credo che non possiamo sempre stare con il cuore aperto. Ci dobbiamo proteggere dal mondo esterno - oppure dobbiamo seguire le indicazioni di Dio per proteggerci.

Il passaggio sull'armatura cristiana mi è venuta in mente: i calzari di Efesini 6:15 (mettete come calzatura ai vostri piedi lo zelo dato dal vangelo della pace). Alcune traduzioni dicono preparazione invece di zelo. Ho capito che lo studio della Parola ci prepara e ci protegge dai pericoli del cammino, e la nostra preparazione ci proteggerà se "calpestiamo" qualcosa che punge o taglia.

Invece, riguardo al discernimento, dobbiamo "sentire" la strada come se portassimo i mocassini con le suole di pelle sottilissima. Quindi, la Parola ci protegge ma ci permette anche la sensibilità necessaria per il seguire la guida dello Spirito.

Anfibi o scarpe da corsa?

Ovviamente un soldato non può combattere se deve guardare il terreno per non ferire i suoi piedi. Senza una calzatura adeguata, non è idoneo alla battaglia. E non dimentichiamo che in vari punti del Nuovo Testamento, Paolo paragona la vita del Cristiano ad una gara. Ci vogliono le scarpe adatte anche per la corsa. 

Quindi, lo studio della Bibbia deve diventare una priorità per prepararci, proteggerci ed aiutarci a capire cosa fare in ogni situazione.

mercoledì 18 maggio 2016

La Verità sul Perdono


Ho incontrato una donna che non parla con sua sorella da anni perché litigarono per l'eredità quando morì loro padre. Mi ha detto che la rattristava non sentire più la sorella, ma non c'era nulla da fare. Ormai ....

Subire un torto è davvero brutto, ma ricordarselo per anni è ancora peggio. Come un movimento falso ci procura un dolore acuto per molti giorni dopo l'evento iniziale, la mancanza di perdono non permette la guarigione interiore di una ferita, e quindi i torti che subiamo ci possono fare del male per anni.

Un piccolo gesto, una telefonata, per dire "mi dispiace" è veramente così umiliante?
Accettare le scuse di una persona significa che alla fine non è successo niente?


Quizzettino: vero o falso?

Il perdono è una delle chiavi per entrare nella vita eterna, ed è anche uno dei più incompresi. Prova a rispondere a queste sei domande e vedi se comprendi il concetto del perdono secondo la Bibbia.

1. Perdonare significa dimenticare il torto subito, e fare finta che il torto non sia mai successo.

2. Perdonare significa rinunciare ai tuoi diritti nei confronti di persone che ti hanno fatto del male.

3. Se non perdoni, Dio non perdona te.

4. Dio perdona tutti, a prescindere del peccato che hanno commesso.

5. Occorre fare penitenza per essere perdonato da Dio.

6. Perdonare ci libera dagli effetti del nostro passato.

Le risposte

1.  Falso.
Quando Gesù era sulla croce, la sua preghiera era "Padre, perdona loro perché non sanno ciò che fanno". Non ha negato di aver subito delle ingiustizie, e non faceva finta che questi torti non lo facessero soffrire. Al contrario, Gesù era amareggiato alla fine.
Possiamo perdonare gli altri con questo spirito - senza negare che ci hanno fatto del male - perché quelle persone non possono sapere quanto male ci hanno fatto davvero.

2. Falso.
Dio ha lasciato la legge per aiutarci a gestire i nostri rapporti interpersonali, e se qualcuno calpesta i nostri diritti, possiamo applicare la legge e ottenere giustizia. In più, Dio vuole il bene dei suoi figli e delle persone più deboli, quindi lui stesso ci incoraggia a chiedere la sua protezione. Quando perdoniamo, Dio ci aiuta e ci guarisce.

3. Vero.
La preghiera più famosa di Gesù, il "Padre Nostro" dice così: Rimettici i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. In un altra scrittura, i fedeli vengono comandati di riconciliarsi con i fratelli prima di fare la comunione (la Santa Cena) e anche prima di portare l'offerta al tempio. In altre parole, se non perdoni chi ti ha fatto del male, rischi di finire all'inferno anche se sei stato battezzato e conduci una vita esemplare dal punto di visto dottrinale.

4. Dipende.
Dio perdona la persona a prescindere del peccato che ha commesso solo a determinate condizioni. Quello più importante è aver accettato Gesù come il proprio Signore. Questa frase suona un po' arcaico nella nostra epoca, ma significa in pratica di aver capito di aver bisogno di lui e di cominciare a riconoscere di essere un peccatore. Un'altra condizione per ricevere il perdono di Dio è di chiedere. Non fare l'errore di pensare che il perdono è automatico.

5. Falso.
La penitenza è un sacrificio per l'espiazione, e non siamo in grado di fare abbastanza da cancellare i nostril peccati senza Gesù. Il suo sacrificio è l'unico che vale per i nostri peccati, ed è sufficiente. Non possiamo aggiungere nulla da noi stessi.
Quello che serve è il nostro ravvedimento, ovvero di ammettere che avevamo sbagliato e di cambiare il nostro modo di pensare e agire.

6. Vero.
La mancanza di perdono blocca la nostra guarigione fisica, emotive e spirituale. Rimaniamo legati finchè non decidiamo di lasciare il campo all'azione guaritrice di Dio. Alla fine, potremo ricordare ciò che ci è successo senza che questo ci faccia stare male.


Cristo è Libertà

Il perdono ci libera dal passato, e da a Dio l'apertura di agire nelle nostre vite. Libera la guarigione dei nostri corpi e le nostre menti. Spiritualmente, impariamo che Dio è dalla nostra parte. Ci ama e vuole il meglio per noi. Il perdono toglie gli impedimenti fra noi e la vita eterna.

mercoledì 24 giugno 2015

Abbondanza, riposo e sicurezza in 6 versetti

1 Il SIGNORE è il mio pastore: nulla mi manca.
2 Egli mi fa riposare in verdeggianti pascoli,
mi guida lungo le acque calme.
3 Egli mi ristora l'anima,
mi conduce per sentieri di giustizia,
per amore del suo nome.
4 Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte,
io non temerei alcun male,
perché tu sei con me;
il tuo bastone e la tua verga mi danno sicurezza.
5 Per me tu imbandisci la tavola,
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo;
la mia coppa trabocca.
6 Certo, beni e bontà m'accompagneranno
tutti i giorni della mia vita;
e io abiterò nella casa del SIGNORE
per lunghi giorni.



Questo è il Salmo 23, senz'altro uno dei brani più famosi al mondo, ma forse il linguaggio è un po' all'antico. Ecco una mia interpretazione senza i numeri dei versetti. 

Il Signore è il mio "pastore", quindi si prende cura di me. Non mi fa mancare nulla. Mi porta in posti tranquilli per riposarmi e fa in modo che ho quello che mi serve per vivere. Mi ristora l'anima - mi da la pace, cura i miei mali e mi consola. Mi porta dove c'è giustizia, perché io gli appartengo. 
Anche se sono in situazioni brutte o spaventose, non devo aver paura perché non sono sola. Ho Gesù che mi suggerisce e mi corregge, e questo mi da sicurezza. Se seguo lui, sono certa che mi proteggerà da ogni pericolo. 
Prepara l'abbondanza di vita per me - non ha limiti. Me lo promette sotto gli occhi dei miei nemici. Mi benedice (l'olio è un simbolo), e ho più di quello che mi serve.
Certamente, io vivrò con beni e bontà per tutti i giorni della mia vita, e avrò una relazione con il Signore per l'eternità.

Abbondanza, riposo e sicurezza: sono promesse che Dio fa a coloro che decidano di credere.  

martedì 16 giugno 2015

La cassetta degli attrezzi: la Bibbia

Attrezzi, materiali, equipaggiamento: ogni professionista ha degli strumenti che usa per fare il suo lavoro. Per esempio, i carpentieri e i pescatori normalmente portano in giro una "cassetti degli attrezzi" che contiene le cose che servono a loro per costruire o per prendere i pesci. Dovunque vanno, sono sicuri di avere sempre a disposizione il necessario per far fronte a qualsiasi situazione.

Come le professioni, anche le religioni hanno diverse materiali di rifermento, libri, e rituali a cui fanno riferimento. L'oggetto principale per i cristiani e un libro che contiene una collezione di scritti diversi.

La Bibbia

Crediamo che questo sia la parola di Dio, e spesso i credenti usano proprio quella frase quando ne parlano. Fu scritto in un arco di tempo di più di 1500 anni da più di 40 persone diverse, e i testi originali (quelli che si credono veramente ispirati) furono scritti in 3 lingue diverse.

Le traduzioni, invece, non sono da considerare come direttamente ispirati da Dio, e quindi è consigliabile usare più versioni della Bibbia, anche in lingue diverse, per capire il senso del testo. Fino all'invenzione della stampa a caratteri mobili, che rese possibile la produzione di Bibbie in molte lingue, i testi (anche chiamati "Scritture") furono copiati a mano su lunghi rotoli di papiro o pergamena.


1929 King James Bible
Photo courtesy of King James Bible Online

Cosa serve?

Dio ci ha lasciato la Bibbia per permetterci di conoscerlo, e questo ci apre la porta alla vita eterna. Il primo comandamento per i cristiani è di amare Dio, quindi è necessario sapere chi è, come agisce, e cosa pensa.
Questo "libro" contiene una biblioteca di 66 libri (o più, a secondo delle versioni) che raccontano la creazione della terra, l'evoluzione della legge, la storia del popolo prescelto da Dio, e il piano di Dio per l'umanità. In questo libro, leggiamo di Gesù, gli apostoli e la nascita della chiesa.

Credere che la Bibbia sia la Parola di Dio non è facoltativo per i seguaci di Gesù Cristo. Difatti, lui stesso citò le Sacre Scritture per ricordare le profezie che lo riguardavano e per motivare le sue regole di vita e insegnamenti. Ciò nonostante, molte persone oggi - che comunque dicono di credere in Dio e Gesù - mettono in dubbio il carattere spirituale del testo, oppure pensano che sia troppo all'antico, non più attendibile per la vita nei tempi moderni.

Vivere secondo la Parola non è facile, anche perché non si tratta di semplicemente "seguire le regole". Il Cristianesimo non è una lista di regole: è una relazione con una Persona Divina, e questo implica un dialogo tra Dio e il credente.

Come si legge?

Nell'antichità, quando il testo fu scritto sui rotoli, era difficile e laborioso trovare i brani individuali, quindi nel 13° secolo hanno cominciato a dividere i libri in capitoli e versetti, un metodo che usiamo ancora oggi. La notazione biblica, una combinazione che contene il nome del libro (ci sono anche abbreviazioni) seguito dal capitolo e il versetto, rende facile trovare i singoli versetti, ognuno numerato all'interno del testo.
Come esempio, il versetto subito sotto, che si trova nel Vangelo di Giovanni al capitolo 17, versetto 3, è identificato così: Giovanni 17:3.

"Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo."

La lettura

Il Vangelo di Giovanni è un'ottimo punto di partenza per far conoscenza con la Bibbia, e con Dio. Questo libro racconta una parte della storia di Gesù, il suo operato, e la sua crocifissione. Le persone che amano le poesie potrebbero iniziare dai Salmi, una collezione di 150 testi brevi che contengono la portata complete dell'emozioni umane: gioia, dolore, disperazione, rabbia, fiducia, speranza e altro. Altri potrebbero voler andare subito al nocciolo del messaggio di Gesù, e quindi potrebbero iniziare dal brano di Matteo 5-7, che racconta una delle sue prediche più famosi. 

Storia, legge e profezia sono alcuni tipi di argomenti che tratta la Bibbia, e come stili letterari si trovano le poesie, le lettere e i proverbi. Alcune brani vanno presi alla lettera ma altre sono chiaramente metafore, quindi è necessaria una lettura frequente di questo libro per riuscire a cominciare a capire, e in questo modo, saremo sicuri di avere a disposizione le conoscenze per gestire le situazioni.

Però, c'è un aiuto per chi si trova in difficoltà nella lettura o lo studio - l'Autore è sempre presente per svelare il significato nascosto del brano in questione. Questo ci porta ad un secondo "arnese" nella nostra cassetta degli attrezzi: la preghiera. Infatti, il nostro Dio ama comunicare con noi.



giovedì 26 febbraio 2015

Riposo: il comandamento ignorato


Se ti chiedo come stai, potresti rispondere "stancamente bene". Ormai, sembra che dormire (o solo riposare) e un lusso oppure una vergogna. Bisogna essere sempre in pista, indaffarati, svegli e pronti per scattare.

Dio non ci ordina di vivere come se non dovessimo mai fermarci; anzi, ci comanda di osservare un giorno di riposo. Ha creato gli esseri viventi con il bisogno di dormire per motivi fisiologici, e il bisogno di "staccare" per rimanere sani di mente. Non possiamo lavorare in continuazione e mantenere la salute! Dio ha preso il settimo giorno come pausa dal suo lavoro per insegnarci questo principio, e lo ha persino incluso nei Dieci Comandamenti.

Come gli altri comandamenti, anche questo è ancora valido per noi. E' fondamentale che non sia solo una pausa dal lavoro in ufficio per fare i lavori di casa. In Esodo 20:8-11, ci dice che noi e le nostre famiglie (e dipendenti e animali) dovremo lavorare solo sei giorni, e poi riposare il settimo, perché quel giorno lo ha fatto speciale per noi.

Il giorno del riposo è da condividere con la famiglia e gli amici mentre si fanno passeggiate, giochi o altri passatempi piacevoli. Rilassarsi, parlare insieme, dormire o leggere sono tutte attività che fanno bene allo spirito e al corpo. Certamente, possiamo anche andare in chiesa oppure pregare, perché questo tipo di riposo ci porta più vicini a Dio, ma dovrebbe essere un piacere e una fonte di benessere.

Dio ha dichiarato il giorno di riposo sacro, che vuol dire purificato oppure messo da parte. Quel giorno è stato messo da parte per il nostro bene fisico, emotivo e spirituale. E' una manifestazione dell'amore di Dio per noi.

Cosa ti piace fare nel tuo tempo libero? 


sabato 7 febbraio 2015

La Via

Tutti cercano un modo di essere felice e sereno.

Tutte le religioni al mondo offrono una loro "via", indicando un percorso per ottenere la pace interiore o la vita eterna, promettendo il paradiso, la felicità, e a volte la prosperità, e in ogni caso, offrendo una filosofia di vita.

Gesù ha detto di essere la via, la vita e la verità*, una frase un po' criptica per dire che se lui diventa il nostro modello di vita, avremo una visione più chiara.

Quindi, Gesù sarebbe la via.... 
Per dove? E perché dovremo seguirlo? Che benefici avremo?

Per avere delle risposte a queste domande difficili, è necessario scoprire cosa significa essere un "cristiano". Molte persone pensano che si tratti di un'insieme di regole da seguire, con tanta fatica, ma invece è veramente uno stile di vita.

Il termine "stile di vita" viene definito come "il modo di interpretare noi stessi al interno della realtà in cui siamo inseriti". Include gli atteggiamenti, le reazioni ai fattori sociali, gli interessi, le opinioni e i comportamenti di una persona, un gruppo o una cultura.**

Si impara lo stile di vita cristiano gradualmente perché bisogna valutare bene ogni cambiamento. Scegliamo uno dei nostri problemi quotidiani, e vediamo che tipo di aiuto ci promette Gesù.

***
Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà.
Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti. 
Giovanni 14:27

Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero. 
Matteo 11:28-30
***

"Il riposo di Dio" NON è la morte.

Un'importante difficoltà dei nostri tempi è la mancanza di riposo fisico e psicologico. Siamo stanchi perché in tutte le aree delle nostre vite, dobbiamo affrontare le preoccupazioni e la fatica. Gesù dice che ci ristorerà e che ci darà la pace vera. Aver fiducia in lui e conoscere le sue promesse ci rincuora durante i tempi difficili.  

In più, il riposo fisico facilita la forza mentale. Possiamo ricuperare attraverso il concetto del "giorno di riposo", e non è importante che sia proprio la domenica. La cosa vitale è che prendiamo una giornata per staccare dalle nostre attività quotidiane.

Quando Dio dice di riposare, significa veramente dormire, pregare, stare tranquilli, e trovare il tempo per la famiglia e gli amici. Ha creato il mondo con questo bisogno particolare: le sue creature hanno bisogno di dormire e coltivare delle relazioni per sopravvivere. Non si può lavorare in continuazione e mantenere la salute, e stare da soli non è il massimo. Dio voleva insegnare questo principio, e quindi lo mise in pratica subito dopo che ebbe finito la creazione, nel settimo giorno.

Una persona riposata è più forte: il corpo pronto all'azione, la mente lucida, le emozioni calme, e lo spirito ben disposto ad affrontare la vita. Gesù ci indica questo tipo di riposo per vivere meglio.


*Giovanni 14:6
** http://it.wikipedia.org/wiki/Stile_di_vita